Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un'altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente. Queste le ragioni al centro dello sciopero proclamato da Cgil e Uil.
Istruzione, uffici pubblici, trasporti e servizi postali entreranno in sciopero generale il 17 novembre, per 8 ore o per l’intera giornata. La protesta chiede l’aumento dei salari, migliori contratti e più diritti per lavoratori e lavoratrici, abbattimento del precariato, stop alle privatizzazioni nei settori della conoscenza, il blocco ai progetti di autonomia differenziate e “per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro alle generazioni più giovani".
Incroceranno le braccia in Piemonte e in tutta Italia i lavoratori e le lavoratrici del comparto infermieristico del Servizio sanitario nazionale, del ministero della Giustizia e del ministero dell’Istruzione (quindi l’intero personale docente, Ata o amministrativo di scuole, università e ricerca), ma lo sciopero generale è aperto anche ai dipendenti di tutti i settori pubblici e privati che vorranno partecipare. Per quanto riguarda i trasporti, in Piemonte si fermeranno i dipendenti della Gtt, ma solo a Torino.
Lo sciopero si terrà nonostante gli attacchi ricevuti dal governo, come spiegato da Maurizio Landini in replica al Ministro Salvini: "II governo non sta attuando nessuna delle sue promesse, dalla cancellazione della Fornero alla lotta all'evasione, mentre i salari diminuiscono e i giovani vanno a cercare lavoro all'estero. È sotto gli occhi di tutti che sono peggiorate le condizioni di vita e l'Istat conferma che più del 60% delle famiglie è in difficoltà ad arrivare a fine mese”.
In Piemonte, dalle 9:30 del 17 novembre, lo sciopero si articolerà su 4 piazze: