Dal 28 al 31 ottobre i pensionati e le pensionate della Cgil tornano in piazza per protestare contro una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone. In Piemonte si terrà una manifestazione regionale giovedì 31 ottobre, a partire dalle ore 10.00, davanti al Grattacielo della Regione.

Potere d’acquisto, sanità, non autosufficienza: sono questi i temi e le priorità dei pensionati e delle pensionate che vogliono risposte sul problema delle liste d’attesa, dell’accesso ai servizi sanitari assistenziali, della carenza di offerta pubblica e che nella nostra regione raggiungono ormai livelli di emergenza.

- Popolazione OVER 65 in Piemonte:

Guardando alla popolazione residente al 1° gennaio 2023 in Piemonte (DATI ISTAT), su una popolazione complessiva di 4.251.351 di persone, osserviamo che gli over 65 in Piemonte sono il 26.39% (1.121.870), quindi 1 persona su 4 in Piemonte ha più di 65 anni. Dividendo in classi d’età, osserviamo che nella fascia 65-79 anni troviamo il 17.58% della popolazione totale, nella fascia over 80 si trova l’8.81%. Le donne over 65 sono di più degli uomini (56% del totale degli over 65), complessivamente in Piemonte abbiamo 629.685 donne over 65 a fronte di 492.185 uomini.

In alcune province si arriva quasi al 30% di over 65 sul totale della popolazione (Biella, Alessandria e VCO le province più anziane). In prospettiva, è interessante osservare che la fetta di popolazione attualmente tra i 50 e i 60 anni è molto ampia, il che comporterà nei prossimi anni un ulteriore aumento della popolazione anziana nella regione. Questo trend è osservabile già nei dati degli ultimi anni; infatti, il numero di over 65 cresce di circa 10mila unità all'anno.

- Anziane/i non autosufficienti:

Secondo un’analisi di dati ISTAT e INPS, in Piemonte ci sono 249.000 anziani non autosufficienti e 60.430 persone con 80 anni o più con l’assegno di accompagnamento. Ci sono migliaia di persone non autosufficienti in attesa dell’inserimento nelle RSA convenzionate e - su circa 32.500 posti letto accreditati al 31 dicembre          2023 - meno della metà risultano occupati a luglio 2024Sono 15.000 le persone che avrebbero ad oggi i requisiti di gravità sanitaria, ma che sono ricoverate privatamente, con costi che superano i 3.000/4.000€. Inoltre, dal 2021 ad oggi c’è stato un incremento del 5% delle rette.

- Dati pensionistici previdenziali:

Sono 1.403.000 le pensioni erogate in Piemonte711.000 da lavoratori dipendenti194.000 da lavoratori pubblici, 395.000 da lavoratori autonomi45.000 da lavoratori parasubordinati e sono 56.000 le pensioni assistenziali. Il 53% delle pensioni ha un importo mensile inferiore a 750 €.

- Pensioni:

Le pensioni dei dipendenti pubblici sono più alte e tendono ad alzare la media. In generale, le pensioni delle donne sono significativamente più basse (dato sia nazionale che regionale). La differenza di genere è davvero importante: sulle pensioni anticipate in media una differenza di 550 € in meno alle donne, su quelle di vecchiaia 300 € in meno. Le pensioni piemontesi sono leggermente sopra la media nazionale. A livello territoriale, le pensioni (settore privato) nella provincia di Torino sono mediamente più alte rispetto alle altre province (dai 100 € ai 400 € in media in più). La provincia con le pensioni più basse è Verbania.

- Rapporto Gimbe:

Nel Rapporto Gimbe che fotografa la situazione della sanità in Italia, il Piemonte risulta la peggiore per numero medio di assistiti, con 1.108 a fronte di un tetto teorico massimo di 880 e di una media nazionale di 898. In particolare, il Piemonte emerge al primo posto come peggiore realtà del Nord sul dato che vede le persone abbandonare l'accesso alle cure: l’8,8% dei nuclei familiari, quasi uno su dieci, non accede ai servizi, a fronte di una media nazionale che oscilla (in maniera, comunque, molto preoccupante) attorno al 7,6%. Non solo: il rapporto ci restituisce anche una situazione gravissima per ciò che riguarda l'applicazione del Pnrr in materia dei progetti di edilizia sanitaria da attivare entro il 2026: solo 17 su 82 le Case di Comunità attivate (il 21%), ancora a zero i 27 ospedali di comunità previsti, 27 su 43 le Centrali Operative Territoriali (COT).