SLC CGIL Piemonte esprime profonda preoccupazione e ferma opposizione alla decisione di Poste Italiane di chiudere cinque uffici postali nella provincia di Torino e in quella di Novara. Questi presidi, situati in zone cruciali o decentrate di Torino come Madonna del Pilone, Cavoretto e Barriera di Milano, a cui faranno seguito Centro e San Salvario, rappresentano un servizio essenziale per la cittadinanza, in particolare per le fasce più deboli e anziane, che rischiano di essere gravemente penalizzate da tale scelta. Inoltre ci risulta che, in previsione, sul territorio piemontese si aggiungeranno gli uffici di Vignale (NO), Novara 10 e Abbadia Alpina 1.

La chiusura di questi uffici non solo ridurrà l’accesso ai servizi postali per molti cittadini, ma aggraverà ulteriormente la già critica carenza di personale che affligge Poste Italiane. Riteniamo che tale problema rappresenti una questione strutturale che necessita di essere affrontata con urgenza. Apprezziamo l’intervento del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha espresso contrarietà alla chiusura degli uffici, ribadendo l’importanza di mantenere attivi questi servizi per la comunità. Riteniamo che la digitalizzazione e l’ottimizzazione delle risorse, pur essendo necessarie, non debbano tradursi in un peggioramento della qualità del servizio per i cittadini, né in una ulteriore, inaccettabile riduzione di personale. Chiediamo pertanto un immediato confronto con Poste Italiane, volto a discutere soluzioni condivise per fronteggiare la carenza di personale e garantire il mantenimento dei servizi postali sul territorio. È indispensabile che questo dialogo coinvolga il sindacato, l’azienda e le Istituzioni, al fine di salvaguardare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e l’accessibilità dei servizi per tutti i cittadini. SLC CGIL Piemonte continuerà a monitorare la situazione e si riserva di intraprendere tutte le azioni necessarie a tutela dei lavoratori e della cittadinanza.